Tutti gli assi del calcio

Le cronache di Monsù
L'ultima coppa del mondo

8 luglio 1966

Londra, 7 luglio.
Alla nostra partenza da Copenaghen, la Danimarca ci ha salutato con un temporale di rara violenza ed intensità. Al nostro arrivo a Londra l'Inghilterra ci ha riservato un'accoglienza più benevola, aprendoci uno spiraglio nelle nuvole che ricoprono la città per lasciarci atterrare. 
Mancano quattro giorni all'inizio del torneo e quasi tutte le squadre sono già arrivate sul suolo inglese. Fra i rivali diretti degli Italiani, i nord-coreani hanno raggiunto la loro destinazione quasi per primi. Essi si sono subito lamentati del terreno riservato loro per il lavoro di preparazione, e finalmente hanno potuto trovare quanto desiderato sul campo del Middlesbrough, il campo cioè che la società inglese riserva nel corso della stagione al lavoro fisico del suoi giocatori. 
Gl'inglesi pure hanno tatto ritorno a casa dopo il loro viaggio In Scandinavia e In Polonia. Essi hanno vinto a Katowice il loro ultimo Incontro battendo i polacchi per una rete a zero e giocando parecchio meglio di quanto non avessero fatto a Copenaghen tre giorni prima. I giocatori sono stati inviati a casa in breve licenza per 48 ore, e si troveranno nel pomeriggio di venerdì sul campo dell'Arsenal per riprendere la loro preparazione. 
I russi sono pure arrivati: essi hanno il loro famoso portiere Yashin in condizioni fisiche tali che non si sa se potrà giocare. Entro domani e dopodomani, tutte e sedici le squadre avranno i loro giocatori riuniti nei diversi centri del Paese: il meglio del calcio mondiale si concentra in Inghilterra.

"La Stampa", 8 luglio 1966, p. 8.