Anfield, 22 August 1964: "Match of the Day"

22 agosto 2014

Spesso gli eventi destinati ad entrare nella memoria collettiva si svolgono senza enfasi particolare e nella inconsapevolezza dei protagonisti. Così avvenne, tra Liverpool e Londra, nel pomeriggio del 22 agosto 1964: ad Anfield, alle 15, il Liverpool FC inaugurò la First Division della nuova stagione contro l'Arsenal FC, con una bella vittoria sofferta; a Londra e nei sobborghi, alle 18:30, fu diffusa dalla BBC un'ampia sintesi del match di oltre 50 minuti. Quella partita e quell'emissione sono poi entrate nella storia della televisione e del football inglese, inaugurando un programma che avrebbe segnato un'epoca: "Match of the Day".

22 agosto 2014, Anfield, Liverpool
L'incornata di Gordon Wallace (L) che supera Don Howe (A)
e segna il secondo goal a Jim Furnell (A)

Eppure, nelle intenzioni della BBC, la trasmissione doveva essere sperimentale e intesa soprattutto a fare acquisire esperienza ai tecnici nelle riprese televisive dei match in vista della World Cup che si sarebbe tenuta negli stadi inglesi nemmeno due anni dopo. Il programma fu inserito nel palinsesto dell'appena nata BBC 2, che nei primi mesi era visibile solo a Londra e dintorni: gli spettatori ad Anfiled furono quel giorno 47.620, i telespettatori londinesi circa 20.000. Un avvio in sordina, dunque, anche per non alimentare l'inquietudine dei dirigenti dei club che temevano che la trasmissione, sia pure parziale e in differita, di un match in televisione potesse incidere sul botteghino allo stadio. D'altra parte, i "diritti televisivi" ammontarono, per quella prima stagione, a ben 5.000 sterline in totale per i 92 club delle serie professionistiche: poco più di 50 sterline a club ...

Chi è cresciuto nell'epoca del calcio in diretta in pay-per-view (avviatasi in Europa tra 1992 e 1993), ora fruibile addirittura sugli smartphone, deve fare uno sforzo di immaginazione per ricostruire il contesto in cui si muovevano oltre mezzo secolo fa le relazioni tra il football e il piccolo schermo, allora catodico e in bianco e nero. L'Inghilterra, che aveva reinventato il gioco, ne fu pioniera. La prima ripresa di una partita di calcio risaliva al 16 settembre 1937: 15 minuti di diretta da Highbury per un apposito Arsenal contro Riserve, proprio per sperimentare la nuova tecnologia [vedi]. Dal 1938 la BBC cominciò a trasmettere in diretta le partite della Nazionale, per prima quella contro la Scozia del 9 aprile da Wembley, e le finali di FA Cup, a cominciare da Huddersfield Town - Preston North End, sempre da Wembley il 30 aprile successivo. Tra il settembre 1939 e il giugno 1946 la BBC sospese le emissioni televisive, ma dall'8 febbraio 1947 anche il football tornò in diretta sugli schermi televisivi, con il match del 5° turno di FA Cup tra Charlton Athletic e Blackburn Rovers. Nel 1954 la BBC mostrò in diretta le partite del Mondiale svizzero (il primo ad essere trasmesso in televisione), e dal 1955 la ITV, il primo broadcaster commerciale inglese, cominciò a trasmettere alcuni match della neonata Coppa dei Campioni. Sempre la ITV trasmise per la prima volta in diretta un match della First Division, il 10 settembre 1960, quello tra Blackpool Rovers e Bolton Wanderers.

Kenneth Wolstenholme, leggendario telecronista della BBC
(qui ad Upton Park nel 1966)
Quando la BBC decise di avviare "Match of the Day" i telespettatori inglesi erano dunque già abituati a vedere le partite in tv. La novità stava nelle cadenza settimanale dell'appuntamento: il programma era trasmesso nel tardo pomeriggio del sabato e offriva in differita la  sintesi di un match. L'esperimento funzionò e dalla stagione successiva la BBC lo trasmise sul primo canale, con crescente successo. Un accordo con i club fece sì che il match prescelto per la sintesi non fosse reso noto fino al momento della sua messa in onda. "Match of the Day" è tuttora un appuntamento televisivo abbastanza seguito, sia pure in tempi di calcio in diretta a pagamento, grazie anche alla sciolta conduzione, dal 1999, di Gary Lineker, cui certo non difetta spirito critico e una certa mordacità nei giudizi.

La trasmissione del 22 agosto 1964 si è conservata, ed è visibile in rete [vedi]. Il telecronista prescelto per l'avvio del programma fu Kenneth Wolstenholme - l'equivalente inglese, per aplomb, del nostro Nando Martellini - che aveva coperto tutte le finali di FA Cup dal 1949 e quella della Coppa dei Campioni del 1960 da Hampden Park (in cui il Real Madrid stracciò per 7:3 l'Eintracht Frankfurt di fronte a 127.621 spettatori [vedi]), e che sarebbe asceso all'immortalità tra i compatrioti il 30 luglio 1966, commentando la finalissima tra Inghilterra e Germania, alla fine della quale impresse nella memoria di tutti la celebre frase: "And here comes Hurst! He's got ... [probabilmente voleva dire "the ball", perché l'attaccante era lanciato a rete negli ultimi istanti della partita, durante i quali alcuni tifosi inglesi avevano già invaso il campo per festeggiare]. Some people are on the pitch! They think it's all over! [Nel mentre Hurst segnò il quarto gol] It is now, it's four!" [vedi e ascolta].

Una rara immagine a colori di Anfiled nel 1964:
al termine di Liverpool-Arsenal del 18 aprile, che consegnò il titolo ai Reds
Da bordo campo, Wolstenholme aprì con queste parole il collegamento da Anfield il 22 agosto 1964: "Welcome to 'Match of the Day', the first of a weekly series coming to you every Saturday on BBC 2. As you can hear we're in Beatleville for this Liverpool versus Arsenal match". Era così, in effetti, in quegli anni: Liverpoool era identificata, innanzitutto, come la città dei Beatles, e gli altoparlanti dello stadio stavano diffondendo proprio in quel momento uno degli hits del quartetto della Merseyside. Qualche mese prima, il 18 aprile 1964, in occasione di un'altra vittoria sull'Arsenal (5:0), che aveva sigillato il sesto titolo nazionale dei Reds, la BBC aveva mandato in onda un servizio che, più che sulla partita, si era concentrato sull'ambiente: i giovanissimi tifosi eccitati dai loro "gladiators" e, soprattutto, i fans della Kop, di cui l'Inghilterra veniva scoprendo l'esistenza proprio grazie alla televisione. Le immagini sono impressionanti: l'ondeggiare continuo della curva gremita all'inverosimile, tifosi senza sciarpe, maglie e striscioni ma con le sole ugole spiegate, e una "She loves you" cantata all'unisono [vedi].

Alla prima della nuova stagione il Liverpool scese in campo con la sua maglia rossa ma con i calzettoni bianchi, mentre l'Arsenal giocò in tenuta bianca con i calzettoni rossi: le immagini televisive restituiscono una squadra in grigio e l'altra in bianco. Il Liverpool era guidato da Bill Shankly, lo scozzese detinato a entrare nella leggenda dei Reds [vedi]: presa in mano la squadra nel 1959, quando militava in seconda divisione, l'aveva riportata in prima nel 1962 e addirittura alla conquista del titolo nel 1964. Nella stagione appena cominciata l'avrebbe condotta alle semifinali di Coppa dei campioni contro l'Inter e alla conquista della prima FA Cup. Il club e i tifosi stavano vivendo mesi di stato di grazia. L'Arsenal, al contrario, conosceva uno dei suoi ricorrenti momenti senza gloria: l'ultimo titolo risaliva al 1953, l'ultima FA Cup addirittura al 1950. Per provare a risollevarsi il club aveva ingaggiato come manager uno dei più grandi giocatori della storia della Nazionale inglese, il capitano delle sfortunate esibizioni degli anni 1950s, Billy Wright, campione esemplare sul campo (541 partite con i suoi Wolverhampton Wanderers e 105 con l'Inghilterra, tutte senza un'ammonizione) ma tecnico incolore. Arrivato ad Highbury nell'estate del 1962, dopo un biennio come allenatore delle giovanili della Nazionale, aveva riportato i Gunners al 7° posto dopo annate concluse oltre il 10°, qualificandoli per la prima volta a una coppa europea, quella delle Fiere. La seconda annata era stata però deludente (8° posto), e nelle due successive Wright non sarebbe riuscito ad andare oltre il 13° posto, finendo così esonerato nell'estate del 1966 e segnando il non invidiabile record di allenatore dell'Arsenal con la percentuale di vittorie (38,46%) più bassa dal dopoguerra a oggi.

Un'immagine vintage del 22 agosto 2014, Anfield, Liverpool
Tommy Lawrence (L) anticipa Geoff Strong (A)
sotto gli occhi di Ron Yeats (L) e Gerry Byrne (L)
Ad Anfiled, il 22 agosto 1964, il Liverpool, campione in carica, non poté schierare, perché infortunato, il prolifico attaccante scozzese Ian St. John, beniamino della Kop sin dalla prima partita con la maglia dei Reds, quando rifilò tre gol ai cugini dell'Everton nel 1961, guadagnandosi il soprannome, in vita, di "The Saint". Ma in campo erano comunque giocatori di valore come il centravanti Roger Hunt, il portiere Tommy Lawrence, il gigantesco centromediano Ron Yeats, i futuri nazionali Gerry Byrne (terzino) e Ian Callaghan (mediano), l'ala sinistra di rapina Peter Thompson e la mezzala Willie Stevenson. L'Arsenal schierò invece il neo acquisto Don Howe, terzino destro già del West Bromwich Albion e della Nazionale, il centravanti Joe Baker, che nella stagione 1961-1962 era stato ingaggiato dal Torino per fare coppia con Denis Law (7 reti in 19 partite, tra cui una nel derby contro la Juventus), il giovane centrocampista George Armstrong destinato a diventare una bandiera dei Gunners (500 partite dal 1961 al 1977) e il duttile Geoff Strong, giocatore universale, capace di segnare 69 gol in 125 partite, che sarebbe stato portato proprio da Shankly al Liverpool nel novembre successivo per 40.000 sterline. Per il resto la rosa era abbastanza modesta, a cominciare dal deludente stopper Ian Ure, acquistato dal Dundee l'estate precedente per 62.500 sterline, che non mantenne fede alle attese.

La partita fu avvincente e battezzò degnamente il nuovo programma della BBC. Andò subito in vantaggio il Liverpool all'11° con un gol del centravanti Roger Hunt, per poi mantenere il controllo del gioco per tutto il primo tempo. Nella pausa Wolstenholme diede la parola a Wally Barnes, ex coriaceo terzino dell'Arsenal e del Galles degli anni 1950s e poi tra i primissimi commentatori tecnici del calcio televisivo. Barnes era apparso in video anche nei minuti precedenti la partita per sottolineare come l'assenza di St. John e di un altro attaccante dei Reds, Alf Arrowsmith, avrebbe potuto rivelarsi un fattore di debolezza; nell'intervallo sottolineò invece il dominio dei padroni di casa. Ad inizio ripresa arrivò subito il raddoppio dei Reds con un colpo di testa di Gordon Wallace, che agiva da "midfielder". Quando il risultato sembrava acquisito, l'Arsenal rientrò in partita con due reti in pochi minuti di Geoff Strong e di Joe Baker. I Gunners continuarono a farsi pericolosi, ma a tre minuti dalla fine una bella stangata da fuori area di Wallace diede ai Reds i primi due punti del torneo. Nel corso del campionato il Liverpool avrebbe vinto altre 16 partite ma ne avrebbe perse 15, terminando solo al 7° posto; l'Arsenal avrebbe perso altre 17 partite e ne avrebbe vinte solo altrettante, finendo il torneo al 13° posto. Il titolo sarebbe stato vinto (per la sesta volta) dal Manchester United.

22 agosto 1964, Anfield, Liverpool
L'invasione di campo, in televisione, di gatto Silvestro
Eroe del giorno fu dunque il ventenne Gordon Wallace, autore di una doppietta risolutiva. Cinque giorni prima, a Reykjavik, aveva segnato anche il primo gol assoluto del Liverpool nelle coppe europee, dando il là all'ampia vittoria contro il Knattspyrnufélag in Coppa dei campioni. A questo promettente exploit Wallace non fece seguire altre belle prestazioni: i tre gol di quella settimana augustana del 1964 rimasero gli unici che egli seppe segnare in sole 19 partite con i Reds fino al 1967. Chissà, magari a portargli male fu il gatto nero che invase il campo ad Anfiled sul 2:2. Il compassato Wolstenholme si limitò a chiedersi: "I wonder which side it supports? Arsenal or Liverpool?". Il micio compiette quasi un intero giro di campo, schivando anche il tenativo di cattura da parte di un tifoso, per poi dileguarsi. Una nota di colore, immortalata anche da un paio di fotografie, che ci restituiscono il clima di disteso divertimento con cui gli spettatori si recavano allo stadio in quegli anni. Peraltro, i gatti sono rimasti di casa ad Anfiled: un soriano è entrato in campo anche in pay-per-view, il 6 febbraio 2012, durante il Monday Night tra Liverpool e Tottenham [vedi].

Al fischio finale Wolstenholme tradì un po' di emozione, per l'esordio e per la partita intensissima che aveva appena terminato di descrivere. Il suo commento finale fu un gioco di parole: "Phew, well I'd call it the Match of the Century, I don't know about Match of the Day". Gli fece eco Walley Barnes: "Match of the Century is probably very right". Chissà, i due magari cominciavano a prendere coscienza che la partita sarebbe passata alla storia, e che dopo cinquant'anni anche noi li avremmo rievocati tra i protagonisti di quel pomeriggio inglese di tarda estate.

Azor

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