Quattro chiacchiere con Pozzo a Ten Bells, aspettando la finale

Londra, 21 maggio 1963

All'appuntamento, Vittorio Pozzo è stato puntuale. Anzi, ci ha preceduto. Probabilmente non è per caso che con lui, a Ten Bells, ci fosse anche Walter Winterbottom: stavano discutendo, abbastanza animatamente, di vecchie e inutili partite tra noi e loro, di metodo e sistema. All'inglese, come a tutti gli inglesi, della finale di domani pomeriggio tra Milan e Benfica non importa un fico secco. Anzi: a sfogliare i giornali di qui, è persino difficile accorgersi che ci sia una finale di Coppa dei campioni, domani, a Wembley. Probabilmente perché la rincorsa dell'Ipswich è stata interrotta quasi sul nascere e proprio dal Milan. I più 'caldi' sono i book-makers. Dànno il Milan leggermente favorito: sei a quattro. Mah. Il Benfica è campione in carica - anzi, bi-campione, la logica imporrebbe un pronostico diverso. Vien da pensare che il Milan goda di tutta questa considerazione solo perché ha fatto fuori i loro ronzini. A ogni modo: qui si sono goduti il Tottenham, che la settimana scorsa al De Kuip ha massacrato l'Atletico di Madrid, portando a casa la Coppa delle coppe, e ora snobbano i latini che si contendono il trofeo maggiore. Soprattutto perché lo faranno nello stadio dell'Impero. Un discreto smacco. Ma facciamo due chiacchiere con il nostro vecchio alpino, che a Londra conosce tutti e che naturalmente è il principale inviato de La Stampa per Benfica-Milan.

Monsù Poss, come mai questo disinteresse generale per l'evento? "I giornali inglesi sono di solito molto poveri di notizie per quanto riguarda argomenti che non toccano da vicino l'Inghilterra. Il graffio ad una mano di un bambino interessa di più il gran pubblico londinese che una partita di calcio tra due squadre straniere, anche se questa partita si disputa a Londra e anche se essa è un grande avvenimento internazionale". Ce ne faremo una ragione. Cosa pensa del nuovo tecnico dei portoghesi, il cileno Riera? "Beh, ha già dato la formazione. Viani e Rocco, invece, prendono tempo". Lei pensa giocherà Barison o Pivatelli? "Una delle soluzioni pare debba essere quella di far giocare Mora all'ala sinistra, per impegnare così un difensore portoghese che è solito a portarsi in avanti. In questo caso Pivatelli prenderebbe il posto di ala destra: solo fittiziamente però, dovendo egli assumere effettivamente posizione arretrata". Soliti tattiscismi all'italiana. "Cosa che non stupisce affatto. Nel complesso i portoghesi paiono molto più calmi e sereni degli italiani, forse grazie all'esperienza che in una competizione del genere li sostiene. Riera ha risposto alla richiesta del Milan, di giocare una partita di rivincita a Milano qualunque sia l'esito dell'incontro di Wembley, che preferisce parlare della cosa dopo l'avvenimento di domani sera". Anche la sua è pretattica, in fondo. Chi vincerà, secondo lei? Pozzo alza le spalle e riprende la chiacchierata con Winterbottom. "Walter, do you remember Frank Borghi? Ah ah ah ..."

L'ottimismo che circonda la spedizione rossonera Oltremanica non pare giustificato. Voci - solo voci, per ora - dicono che Nereo Rocco abbia già firmato un contratto con il Torino per la prossima stagione. In campionato le cose sono andate peggio del previsto; la squadra pare in condizione atletica scadente. I portoghesi schierano alcuni assi di statura mondiale - Eusébio su tutti: a chi toccherà il compito di arginare la Pantera Nera? A Trapattoni o a Benitez? Lo sapremo solo quando il pallone inizierà a rotolare sul verde prato di Wembley, domani pomeriggio. Per gli appassionati italiani, diretta radiofonica del secondo tempo e in tivù differita del match dopo Carosello. Sempre che qualcuno, all'ultimo momento, non rimetta mano al palinsesto. Vinca il migliore, è l'augurio che ci resta da fare ("sperémo de no", aggiungerebbe il Paròn).

Mans